The Living Ancestors: fotografie tra tradizione e innovazione
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Figura 1 |
Con questa e altre foto, parte della galleria Te Urewera – The Living Ancestor of Tūhoe People, la fotografa Tatsiana Chypsanava ha vinto il long-term project nella categoria Asia, Pacifico e Oceania per il World Press Photo Contest nel 2025. Il suo obiettivo è stato raffigurare la popolazione Tūhoe sia in un contesto di vita quotidiana sia per quanto riguarda gli aspetti più tradizionali e culturalmente caratteristici.
Gli Ngāi Tūhoe abitano la regione di Te Urewera, un’isolata zona collinare in Nuova Zelanda. Il loro legame con la terra è sempre stato molto radicato, al punto che la stessa comunità si dice essere nata direttamente dal suolo e dalle rocce, e i suoi membri sono conosciuti come “i figli della nebbia”. Questo sentito attaccamento li ha portati a preservare una forte indipendenza, anche a fronte della colonizzazione britannica a cui si sono opposti con fermezza.
Dopo secoli di negoziazioni, nel 2014 il governo neozelandese ha riconosciuto a Te Urewera lo status di “personalità giuridica”, permettendo ai suoi abitanti di esprimere la loro identità culturale e gestire la terra nel modo che ritengono più consono. Ed è proprio questo che il report fotografico vuole mostrare: scene di celebrazione unite a momenti di vita quotidiana e svago, all’insegna della libertà di espressione per una comunità spesso sottorappresentata.
Il World Press Photo Contest ha valutato il lavoro di Tatsiana Chypsanava come molto significativo, grazie al suo sguardo particolare e all’attenzione dedicata alla tematica scelta. Chypsanava è una reporter bielorussa discendente dalla popolazione Komi, situata negli Urali Nord-Occidentali. L’interesse per le popolazioni indigene l’ha portata a spostarsi in Nuova Zelanda, dove tuttora risiede, per documentare le lotte per i diritti e i punti d’incontro tra tradizione e innovazione.
I soggetti del suo lavoro, infatti, rispecchiano una comunità che, pur mantenendo uno stretto legame con i propri costumi, è aperta agli usi della civiltà globalizzata. Un esempio è quello di John Rangikapua Teepa, che dopo decenni in città ha deciso di ricollegarsi alle proprie radici. I membri della sua famiglia, protagonisti di diversi scatti, abbracciano il legame con gli antenati e la storia, senza rinunciare alle comodità dell’età contemporanea, tra cui lo smartphone, l’aria condizionata e la televisione.
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Figura 2 |
Pur essendo passati più di dieci anni dalla celebrazione del 2014, il tema della lotta per l’autonomia e il mantenimento delle tradizioni risulta essere più che mai attuale, alla luce di nuovi cambiamenti politici che minacciano la libertà degli autoctoni e del loro territorio.
I Tūhoe sono una comunità unica, che si relaziona e convive pacificamente con la società globalizzata, allo stesso tempo mantenendo saldi valori e identità culturali. Lo dimostrano la famiglia Teepa e anche altre personalità, tra cui l’artista e attivista Tāme Iti, che incarna nella sua singolare figura sia lo spirito tradizionale – sfoggiando i tā moko sul viso – sia quello innovativo, dato dalla scelta di un abbigliamento tipicamente occidentale. In questa cornice, il lavoro di Chypsanava è un’importante testimonianza che ci aiuta a gettare lo sguardo su un esempio di integrazione ben riuscito.
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Figura 4 |
Gabriele Evangelisti e Milena Messeri
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