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Semio-teca è il blog didattico del Laboratorio (2) di scrittura della Laurea Magistrale in Semiotica dell'Università di Bologna. Curato dal docente Antonio Laurino, raccoglie e presenta gli elaborati prodotti dalle studentesse e dagli studenti durante le diverse edizioni del corso, a partire dall'a.a. 2018/2019. I testi che ospita, redatti individualmente o in coppia e oggetto di discussioni critiche collettive, affrontano, da una prospettiva semiotica, temi ed eventi politici, culturali, artistici e mediatici, hanno carattere essenzialmente commentativo e sono rivolti a un pubblico interessato ma non specialista.

Mahmoud Ajjour, Aged Nine

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  Silenzi e vite amputate nella foto vincitrice del World Press Photo 2025    La fotografia Mahmoud Ajjour, Aged Nine è intrisa di una potenza toccante quanto disarmante . Il bambino gazawo immortalato nello scatto è seduto nella penombra e una luce proveniente da destra gli illumina il viso. Ha nei sulla fronte e sul petto, lunghe ciglia scure e due occhi grandi. E braccia amputate . L’effetto è forte, ma l’ intensità della foto è tutta racchiusa nello sguardo del giovane. La testa girata di tre quarti rispetto al busto suggerisce che seppur il suo corpo sia presente, la sua mente è altrove. Cosa stia pensando, però, non lo possiamo sapere. Gli occhi appena abbassati e le labbra serrate contribuiscono alla costruzione di un silenzio totalizzante e assordante , che non lascia possibilità di parola. Nel libro La c amera c hiara , Roland Barthes scriveva: «io sono il punto di riferimento di ogni fotografia, ed è per questo che essa mi induce a stupirmi, ponendomi...

“It Smells of Smoke at Home” di Aliona Kardash: la disinformazione crea mondi paralleli e allontana le persone

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Durante una guerra, controllare l’informazione e riscrivere la verità è fondamentale. L’utilizzo di alcune formule o parole e la negazione sistematica di altre può avere un enorme impatto in primis nella costruzione e nel mantenimento di una motivazione e di un immaginario comuni. Infatti, parlare di “operazione militare speciale”, e non di “invasione” o “attacco”, significa legittimare le scelte militari in modo del tutto diverso. Questo è ciò che sta vivendo la Russia da quando è iniziata l’ invasione dell’Ucraina nel 2022. Il racconto riportato da Aliona Kardash , fotografa russa residente in Germania, permette di riflettere sulla questione della disinformazione : “ chi diventi, quando la tua stessa famiglia all’improvviso ti sembra composta da sconosciuti?” Cosa succede se un padre crede in una narrazione del mondo completamente diversa da quella della figlia ? Cosa accade ai rapporti umani? I l suo progetto fotografico “It Smells of Smoke at Home” ha l’obiettivo di porre qu...

La foto giornalistica, la maschera dell'oggettività e l'ideologia celata

Il fotografo colombiano Federico Ríos, con il suo progetto a lungo termine  Paths of Desperate Hope , documenta il difficile viaggio degli immigranti attraverso il Darién Gap, tra Colombia e Panama. È un percorso migratorio irregolare, pericoloso e fondamentale per chi cerca di raggiungere gli Stati Uniti.   Le inquadrature di Ríos mostrano migranti che trascinano bambini nel fango, corpi morti, bambini che piangono, giovani su zattere, ecc. Queste immagini toccano il cuore e attirano l’attenzione del pubblico sul problema della migrazione globale. Tuttavia, dietro questo linguaggio visivo apparentemente “ neutrale ” e “ compassionevole ”, si nasconde ancora una visione coloniale. L’opera, nel quadro narrativo occidentale, “ oggettiva ” e “ rende pietosi ” i gruppi “ non occidentali ”, trasformandoli in “ poveri altri ” senza voce. La fotografia giornalistica, come strumento di registrazione, ha lo scopo di trasmettere agli spettatori informazioni visive su eventi. Tuttavia,...

“Women’s Bodies as Battlefields”: Cinzia Canneri e la fotografia come traccia

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La semiotica, si sa, si occupa di segni . Non tutti i segni però sono uguali. Alcuni, come le parole o i numeri, si riferiscono al proprio oggetto in maniera del tutto convenzionale ; altri invece, chiamati indici , dipendono direttamente da ciò che li ha prodotti . Una fotografia , scriveva Charles S. Peirce , rientra a buon diritto nel novero degli indici . Come una cicatrice, essa è traccia dell’evento che l’ha prodotta : ci dice che qualcuno, in un dato momento e in un dato luogo, era presente davanti all’obiettivo di una fotocamera. L’idea della fotografia come traccia ritorna nel progetto fotografico di Cinzia Canneri , vincitrice della sezione Africa per il World Press Photo 2025 . Fin dal titolo, “ Women’s Bodies as Battlefields ” si propone di documentare l’esperienza delle donne eritree che, in fuga dal loro paese verso l’Etiopia, hanno vissuto sulla propria pelle le conseguenze di un regime totalitario . Figura 1 Hellen , una giovane donna eritrea, fu aggredita e colpita al...

The Living Ancestors: fotografie tra tradizione e innovazione

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Figura 1 Con questa e altre foto, parte della galleria Te Urewera – The Living Ancestor of Tūhoe People , la fotografa Tatsiana Chypsanava ha vinto il long-term project nella categoria Asia, Pacifico e Oceania per il World Press Photo Contest nel 2025 . Il suo obiettivo è stato raffigurare la popolazione Tūhoe sia in un contesto di vita quotidiana sia per quanto riguarda gli aspetti più tradizionali e culturalmente caratteristici.   Gli Ngāi Tūhoe abitano la regione di Te Urewera , un’isolata zona collinare in Nuova Zelanda. Il loro legame con la terra è sempre stato molto radicato, al punto che la stessa comunità si dice essere nata direttamente dal suolo e dalle rocce, e i suoi membri sono conosciuti come “i figli della nebbia”. Questo sentito attaccamento li ha portati a preservare una forte indipendenza , anche a fronte della colonizzazione britannica a cui si sono opposti con fermezza.   Dopo secoli di negoziazioni, nel 2014 il governo neozelandese ha riconosciuto a T...