Semio-teca è il blog didattico del Laboratorio (2) di scrittura della Laurea Magistrale in Semiotica dell'Università di Bologna. Curato dal docente Antonio Laurino, raccoglie e presenta gli elaborati prodotti dalle studentesse e dagli studenti durante le diverse edizioni del corso, a partire dall'a.a. 2018/2019. I testi che ospita, redatti individualmente o in coppia e oggetto di discussioni critiche collettive, affrontano, da una prospettiva semiotica, temi ed eventi politici, culturali, artistici e mediatici, hanno carattere essenzialmente commentativo e sono rivolti a un pubblico interessato ma non specialista.

A Lost Place: un appello urgente per il futuro dell’ambiente

Il progetto intitolato A Lost Place è un interessante lavoro artistico che coniuga fotografia e pittura; contiene un portfolio di ventotto straordinarie fotografie elaborate dall’artista Aletheia Casey ed è stato scelto fra gli altri e pubblicato sul World Press Photo. Il progetto si focalizza sugli accadimenti avvenuti in Nuovo Galles del sud (Australia) fra gli anni 2019 e 2020, nei quali una serie di devastanti incendi ha portato l’artista a trasmettere, tramite una serie di scatti fotografici, le proprie emozioni e i propri pensieri per il futuro del paese. Le opere sono classificate a seconda delle sensazioni provate dall’artista nel momento in cui le ha create. Aletheia Casey si è interessata soprattutto alle popolazioni originarie dell’Australia, gli Aborigeni, quali custodi della natura e del territorio delle isole dello stretto di Torres, dove sono state realizzate le immagini qui rappresentate.

L'originale tecnica utilizzata dall'artista per creare le sue opere consiste in una rielaborazione fotografica in pittura, creando di fatto delle straordinarie immagini evocative. In alcune delle opere troviamo l'accostamento cromatico del colore rosso (a tratti dominante) che sfuma di tonalità, sino all'arancio e al mattone, il che trasmette sensazioni come calore, rabbia e imbarazzo. In altre opere, troviamo l'unione tra fotografie che ritraggono animali (un volatile, un koala, un pesce, meduse e altre specie marine) e fotografie rappresentanti il loro habitat, dunque ciò che a prima vista viene in mente è appunto la natura violata dall'impronta dell'uomo che tramite il riscaldamento globale non l’ha saputa preservare.

Fra le altre sono presenti sette immagini, tra cui una in particolare, nelle quali il colore predominante è l’azzurro, quasi a richiamare l’attenzione all’importanza di preservare l’ambiente marino, che è stato colpito anch’esso dagli episodi drammatici.

Una serie di cinque fotografie mantiene lo sfondo giallo, sfumando nel colore mattone, che si avvicina alla tonalità predominante del terriccio, e appaiono rami stilizzati che rappresentano la siccità e la povertà ambientale del territorio circostante. Gli alberi in particolare risultano secchi e solitari e soprattutto privi di foglie e di nutrimenti. Attraverso questa categoria di immagini, l’artista ha voluto esprimere il suo rimpianto per le conseguenze subite dalla natura. Tramite il suo progetto l’artista esprime la necessità urgente di fare qualcosa di concreto per limitare i danni futuri a discapito dell’ambiente.

Altre sette immagini in particolare sono state rielaborate in pittura e chiaramente si distinguono le pennellate e in alcune di queste sono stati aggiunti linee e segni tali da rievocare lo stato attuale della flora del territorio dello stretto di Torres. L’idea dell’artista è di suscitare, nel vedere le immagini, la necessità di appropriarsi della consapevolezza che il cambiamento climatico ha modificato in parte l’ambiente naturale e le conseguenze sulla popolazione e la fauna locale.

In conclusione, Aletheia Casey, attraverso il suo talento artistico nel saper coniugare colori, linee e sfumature, e nel fare accostamenti con altre figure, ha descritto in modo espressivo e pregnante i danni subiti dall’ambiente circostante lo stretto di Torres, per farne un progetto che ha saputo colpire gli animi e sensibilizzare sulla necessità di riflettere sulla protezione ambientale per il futuro del pianeta stesso. 

Samantha B., Franklin Delano Fokoue

Commenti

Post popolari in questo blog

Cristo si è fermato a Beirut: la capitale libanese distrutta dalle fiamme, nella scatto di Lorenzo Tugnoli

Ali e mari di cura e speranza. Sulla foto "The first embrace" di Mads Nissen

Muri imponenti, identità instabili

Vivere il parto: un viaggio interattivo attraverso "Birth in the 21st Century"

What is truly Scandinavian? Difesa di uno spot tra identità e luoghi