World Champions: ritratto di un popolo in festa
Quest’anno, tra i vincitori regionali del prestigioso concorso World Press Photo, sono stati selezionati scatti provenienti dai cinque continenti che raccontano storie di un mondo in difficoltà, devastato dalla guerra e dagli effetti della crisi climatica. Tra le menzioni d’onore per l’America Latina compare il lavoro del fotografo Tomás Francisco Cuesta, consistente in un attimo rubato ai festeggiamenti di Buenos Aires per la vittoria del mondiale di calcio da parte dell’Argentina.
Questa foto si distingue dalle altre in quanto unica a rappresentare una scena di euforia e condivisione. Un simile contrasto ci conduce a una riflessione sull’importanza che assume il calcio a diversi livelli, fino ad arrivare al pari dei grandi temi della contemporaneità.
Del resto il calcio è uno strumento fondamentale per la geopolitica; eppure l’aspetto predominante di un fenomeno talmente complesso rimane quello collettivo, che nel caso delle nazionali (in particolare in Sud America) assume un carattere totale, ben rappresentato dal lavoro del fotografo.
La foto ci porta nella capitale argentina, ma ciò non si evince che dalla massa riversatasi in strada per i festeggiamenti, che si perde nell’orizzonte, dove il singolo si mischia e non è più riconoscibile. L’identificazione del popolo-collettivo avviene attraverso il rimando cromatico al bianco-azzurro della bandiera, che sovrasta la scena e la taglia in obliquo. Troviamo questi colori sparsi per tutta la foto, anche stavolta a perdita d’occhio.
Non emergono nemmeno le persone in primo piano: assume rilevanza il dinamismo nei loro gesti insieme agli sguardi che, cercandosi, danno senso a una vittoria che non è di nessuno ma è di tutti. La potenza dello scatto sta allora nel restituire l’immagine di un popolo in festa, riportando l’attenzione sui veri protagonisti della storia umana.
Questa foto si distingue dalle altre in quanto unica a rappresentare una scena di euforia e condivisione. Un simile contrasto ci conduce a una riflessione sull’importanza che assume il calcio a diversi livelli, fino ad arrivare al pari dei grandi temi della contemporaneità.
Del resto il calcio è uno strumento fondamentale per la geopolitica; eppure l’aspetto predominante di un fenomeno talmente complesso rimane quello collettivo, che nel caso delle nazionali (in particolare in Sud America) assume un carattere totale, ben rappresentato dal lavoro del fotografo.
La foto ci porta nella capitale argentina, ma ciò non si evince che dalla massa riversatasi in strada per i festeggiamenti, che si perde nell’orizzonte, dove il singolo si mischia e non è più riconoscibile. L’identificazione del popolo-collettivo avviene attraverso il rimando cromatico al bianco-azzurro della bandiera, che sovrasta la scena e la taglia in obliquo. Troviamo questi colori sparsi per tutta la foto, anche stavolta a perdita d’occhio.
Non emergono nemmeno le persone in primo piano: assume rilevanza il dinamismo nei loro gesti insieme agli sguardi che, cercandosi, danno senso a una vittoria che non è di nessuno ma è di tutti. La potenza dello scatto sta allora nel restituire l’immagine di un popolo in festa, riportando l’attenzione sui veri protagonisti della storia umana.
Tommaso Petriccione
Commenti
Posta un commento