The Big Forget: la demenza dagli occhi di una strega
Lee-Ann Olwage vince il World Press Photo 2023 a livello regionale con The Big Forget. La fotografia fa parte di un progetto volto a sensibilizzare le persone sul tema della demenza: Olwage è una visual storyteller sudafricana e ha familiari affetti da questa patologia.
In Ghana, le persone che hanno credenze tradizionali interpretano i sintomi della demenza come segni di stregoneria. Soprattutto le donne, quando accusate di stregoneria, hanno solo due scelte: fuggire o essere portate nei cosiddetti "campi delle streghe".
27 Ottobre 2022. ‘‘Campo delle streghe’’ di Gambaga, Ghana.
A colpo d’occhio l’immagine attrae per i colori sgargianti: la vivacità e i soggetti rimandano all’universo creato da Paul Gauguin con i suoi ritratti delle donne tahitiane. L’impressione di trovarsi in una dimensione altra è immediata.
Viene esibita un’opposizione visiva tra la staticità dell’anziana seduta e la dinamicità delle quattro donne in piedi che le girano intorno. La figura al centro è messa a fuoco dall’obiettivo, le altre vengono colte in movimento e risultano sfocate. Anche le cancellature presenti sulla lavagna restituiscono agitazione.
Lo sguardo della donna non è rivolto all’osservatore: è orientato verso altri luoghi, verso altri pensieri. Sembra di assistere a una sua fantasia.
Dallo sfondo, poi, sulla lavagna emerge una parola sottolineata: "Language". Sappiamo che, in alcuni casi, la demenza provoca disfunzioni nella facoltà di linguaggio e comunicazione, quindi la scritta bianca potrebbe essere una traccia lasciata dall’autrice per indicarci che l’anziana, non riuscendo a esprimersi con le parole, preferisce costruirsi modi alternativi di comunicare.
Lo scatto cattura la sua condizione: è come se tutto si svolgesse solo nella mente del soggetto e noi stessimo partecipando alla scena, costruendo altre proiezioni. Allora è plausibile chiedersi: è reale ciò che stiamo guardando o si tratta di un’allucinazione? Se questa donna è in grado di farci immaginare cose che non esistono, allora è una strega. Questo è l’effetto di senso suggerito dalla fotografia, alla luce dei fatti.
In Ghana, le persone che hanno credenze tradizionali interpretano i sintomi della demenza come segni di stregoneria. Soprattutto le donne, quando accusate di stregoneria, hanno solo due scelte: fuggire o essere portate nei cosiddetti "campi delle streghe".
27 Ottobre 2022. ‘‘Campo delle streghe’’ di Gambaga, Ghana.
A colpo d’occhio l’immagine attrae per i colori sgargianti: la vivacità e i soggetti rimandano all’universo creato da Paul Gauguin con i suoi ritratti delle donne tahitiane. L’impressione di trovarsi in una dimensione altra è immediata.
Viene esibita un’opposizione visiva tra la staticità dell’anziana seduta e la dinamicità delle quattro donne in piedi che le girano intorno. La figura al centro è messa a fuoco dall’obiettivo, le altre vengono colte in movimento e risultano sfocate. Anche le cancellature presenti sulla lavagna restituiscono agitazione.
Lo sguardo della donna non è rivolto all’osservatore: è orientato verso altri luoghi, verso altri pensieri. Sembra di assistere a una sua fantasia.
Dallo sfondo, poi, sulla lavagna emerge una parola sottolineata: "Language". Sappiamo che, in alcuni casi, la demenza provoca disfunzioni nella facoltà di linguaggio e comunicazione, quindi la scritta bianca potrebbe essere una traccia lasciata dall’autrice per indicarci che l’anziana, non riuscendo a esprimersi con le parole, preferisce costruirsi modi alternativi di comunicare.
Lo scatto cattura la sua condizione: è come se tutto si svolgesse solo nella mente del soggetto e noi stessimo partecipando alla scena, costruendo altre proiezioni. Allora è plausibile chiedersi: è reale ciò che stiamo guardando o si tratta di un’allucinazione? Se questa donna è in grado di farci immaginare cose che non esistono, allora è una strega. Questo è l’effetto di senso suggerito dalla fotografia, alla luce dei fatti.
Luigi Daniele
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