Semio-teca è il blog didattico del Laboratorio (2) di scrittura della Laurea Magistrale in Semiotica dell'Università di Bologna. Curato dal docente Antonio Laurino, raccoglie e presenta gli elaborati prodotti dalle studentesse e dagli studenti durante le diverse edizioni del corso, a partire dall'a.a. 2018/2019. I testi che ospita, redatti individualmente o in coppia e oggetto di discussioni critiche collettive, affrontano, da una prospettiva semiotica, temi ed eventi politici, culturali, artistici e mediatici, hanno carattere essenzialmente commentativo e sono rivolti a un pubblico interessato ma non specialista.

È caccia alle streghe: The Big Forget di Lee-Ann Olwage, Bob & Diane Fund per Der Spiegel

Da sempre, tutto ciò che non si conosce diventa automaticamente qualcosa da temere e, di conseguenza, da sconfiggere o anche solamente da isolare. Quando si parla di “streghe”, il nostro immaginario comune allude alle raffigurazioni medievali, nelle quali erano rappresentate donne al rogo perché intelligenti, colte e quindi capaci di sovvertire il potere preesistente.

Purtroppo, ancora oggi, in Ghana, avviene la persecuzione delle streghe a causa della mancanza di informazione riguardo al comportamento associato alla demenza senile. Le donne che mostrano sintomi della malattia, infatti, vengono mandate in esilio nei cosiddetti “campi delle streghe”. Con l'aumentare dell'aspettativa di vita, la demenza senile e l’Alzheimer non sono più le malattie tipiche dell’uomo moderno della metropoli, ma stanno diventando sempre più un problema di salute pubblica e socioculturale in Ghana e in tutta l'Africa.

Tra i vincitori regionali del World Press Photo, vi è la fotografia “The Big Forget” nella quale è ritratta al centro, seduta su una panchina, Sugri Zenabu, una mangazia, ovvero la leader della comunità femminile del campo delle streghe di Gambaga in Ghana, il 27 ottobre 2022. L’anziana indossa vestiti molto colorati tipicamente ghanesi e, sullo sfondo, ha dietro di sé una lavagna piena di segni cancellati e poco chiari; sorride anche se sembra avere uno sguardo confuso, come se solo lei sapesse davvero il motivo di quel sorriso, mentre le passano attorno camminando altre donne, anche loro vestite con parei e turbanti dai colori accesi, rappresentate “mosse” per simboleggiare il caos dovuto alla perdita di memoria, sintomo della demenza.

Margherita Pieri

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