Semio-teca è il blog didattico del Laboratorio (2) di scrittura della Laurea Magistrale in Semiotica dell'Università di Bologna. Curato dal docente Antonio Laurino, raccoglie e presenta gli elaborati prodotti dalle studentesse e dagli studenti durante le diverse edizioni del corso, a partire dall'a.a. 2018/2019. I testi che ospita, redatti individualmente o in coppia e oggetto di discussioni critiche collettive, affrontano, da una prospettiva semiotica, temi ed eventi politici, culturali, artistici e mediatici, hanno carattere essenzialmente commentativo e sono rivolti a un pubblico interessato ma non specialista.

Progressione in regressione: innovazione e cambiamento climatico in un progetto premiato al World Press Photo 2023

L’attività umana, se da un lato si fa portatrice di progresso e innovazione, dall’altro porta con sé delle conseguenze catastrofiche accompagnate da una regressione. Nel progetto Before It's Gone, del World Press Photo alcuni scatti pongono in risalto la questione. Riscaldamento globale e crisi dell’ecosistema, messo a dura prova nell’Oasi di Merzouga, in Marocco.

La stabilità di oasi come questa dipende dall’equilibrio di tre elementi: approvvigionamento idrico, suolo di buona qualità, palme da datteri. In Marocco, soprattutto, l’attività umana e il riscaldamento globale stanno attualmente sconvolgendo l’equilibrio dell’ecosistema: per questo circa due terzi dell’habitat delle oasi sono scomparsi nel secolo scorso. L’equilibrio viene compromesso da vari fattori, esplicitati dall’immagine, che risale all’8 maggio 2022 ed è opera di M’hammed Kilito.

Nella foto vediamo un uomo che si curva davanti a un pozzo al fine di controllare il livello dell’acqua proprio in questa Oasi del Marocco, a significare il concetto di scarsità idrica; sul piano cromatico, il rosso della sbarra del pozzo rimanda all’aumento delle temperature e degli incendi, e lo scarseggiare del colore verde chiama in causa la diminuzione della produzione agricola e delle palme da datteri. La desertificazione si evince anche nella plasticità dell’immagine, in cui l’ambientazione è un deserto che sottolinea il concetto di degrado dell’oasi. Degrado che ha a sua volta un impatto sugli abitanti, costretti, a causa di questi fattori negativi, a spostarsi, causando un’ulteriore diminuzione della produzione agricola, povertà e nuovi trasferimenti, concetto quest’ultimo evidente, dal momento che lo scatto ritrae un unico uomo.

Martina Cianfagna
 


Commenti

Post popolari in questo blog

Cristo si è fermato a Beirut: la capitale libanese distrutta dalle fiamme, nella scatto di Lorenzo Tugnoli

Muri imponenti, identità instabili

Ali e mari di cura e speranza. Sulla foto "The first embrace" di Mads Nissen

Vivere il parto: un viaggio interattivo attraverso "Birth in the 21st Century"

What is truly Scandinavian? Difesa di uno spot tra identità e luoghi