"Ukraine: Grey Zone" tra fruibilità e immersione: uno sguardo semiotico
Tra i finalisti del 2021 Digital Storytelling Contest della World Press Photo figura anche Ukraine: Grey Zone, realizzato dal giornalista multimediale lituano Benas Gerdziunas.
Il progetto si concentra principalmente sulla zona di Zolote, divisa in due dalla linea del fronte che serpeggia lungo una ferrovia in disuso. A questa frontiera, quasi fisica e tangibile, se ne aggiunge un’altra ideologica a Donbass, creata dalla disinformazione e dalle notizie discordanti divulgate dai media. L’area, appartenente all’Ucraina, è al contempo contesa dalla Russia: nel 2015 era stata accordata una tregua che prevedeva la ritirata, mai attuata, di entrambe le forze armate. “Grigia”, dunque, non solo perché al confine, ma anche perché teorica zona di “disimpegno”. A Zolote chi combatte il separatismo filorusso convive con chi, invece, lo sostiene.
Ukraine: Grey Zone è un’esperienza semi-interattiva. Una premessa – che offre la funzione Skip Intro – fornisce informazioni cronologiche sugli eventi, utili all’utente per apprendere la condizione degli abitanti della zona grigia. È proprio questa condizione che verrà approfondita nel corso del progetto, tramite una tripartizione in capitoli tematici:
- Those who live
- Those who fight
- Those who fought
- Computer: le foto appaiono a pieno schermo e si susseguono tramite uno scorrimento verso il basso operato dal cursore. Le brevi sinossi dei capitoli e l’anteprima fotografica rimandano al mondo dei videogiochi;
- Cellulare: talvolta scorrendo ci si sposta su un’altra parte dell'immagine, che per l’orientamento verticale del display non è subito visibile. Le sinossi sono assenti per lasciare spazio al riquadro interattivo.
Alessandra Agate e Vittoria Sibilia
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