Semio-teca è il blog didattico del Laboratorio (2) di scrittura della Laurea Magistrale in Semiotica dell'Università di Bologna. Curato dal docente Antonio Laurino, raccoglie e presenta gli elaborati prodotti dalle studentesse e dagli studenti durante le diverse edizioni del corso, a partire dall'a.a. 2018/2019. I testi che ospita, redatti individualmente o in coppia e oggetto di discussioni critiche collettive, affrontano, da una prospettiva semiotica, temi ed eventi politici, culturali, artistici e mediatici, hanno carattere essenzialmente commentativo e sono rivolti a un pubblico interessato ma non specialista.

"The first embrace": esigenze plastificate

Il 2021 racchiuso in uno scatto. La sicurezza di un abbraccio e l’impersonalità del nylon. La distanza, la morte, ma anche la speranza e la sopravvivenza.

A vincere il World Press Photo of the Year, quest’anno, è stato il fotogiornalista danese Mads Nissen, autore della fotografia The first embrace.

Nell’immagine, Rosa Luzia Linardi, una donna di 85 anni, è abbracciata dall’infermiera Adriana Silva da Costa Souza, in una casa di cura a San Paolo, in Brasile. Il suo primo abbraccio, grazie a una semplice invenzione, dopo 5 mesi di isolamento, senza contatti, a causa della pandemia di Covid-19.

A un primo sguardo, le figure delle due donne, centrate, sono perfettamente inglobate all’interno della fotografia stessa: nel buio, di un mondo in tempesta, che sembra quasi risucchiarle. C’è una sorta di omogeneità nella composizione e i confini non sono del tutto definiti. L’abbraccio fuoriesce da uno sfondo con il quale la donna di spalle si mescola: uno sfondo nero che è un non-colore e che esiste tutto al di fuori della scena. L’unica divisione nitida è quella creata dal nylon increspato. Il contatto diventa un contatto plastificato. E l’abbraccio sembra un prodotto confezionato. Diventa un bisogno, un bene di prima necessità.

Gli stessi membri della giuria del concorso hanno sottolineato come, guardando attentamente l’immagine, si possano intravedere quasi delle ali: la figurativizzazione della libertà e della fiducia. L’infermiera diventa così un angelo nella lotta a questa pandemia.

La fotografia è una dichiarazione d’aiuto, ma anche un messaggio di speranza, a partire dal titolo. In fondo, il primo abbraccio che riceviamo al mondo è quello di una madre, simbolo di vita e di rinascita. L’affetto di cui abbiamo bisogno e che cerchiamo.

E alla fine il riassunto del periodo che stiamo tuttora vivendo è esattamente questo: la mancanza e la ricerca di un abbraccio che ci rimetta al mondo.

Beatrice Amadei

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