Memoria storica o rappresentazione fuorviante? Note a margine dell’Emancipation Memorial Debate
Emancipation Memorial Debate, scatto realizzato dalla fotogiornalista Evelyn Hockstein per The Washington Post, ha conseguito il primo premio nella categoria “Spot news, singole” del World Press Photo 2021.
La foto ritrae il momento in cui una donna di colore e un uomo bianco dibattono durante una manifestazione per la rimozione dell’Emancipation memorial, a Washington.
Il monumento, che occupa il punto di fuga sullo sfondo, rappresenta il presidente Abraham Lincoln che impugna il proclama di emancipazione mentre con l’altra mano copre la testa di uno schiavo inginocchiato ai suoi piedi.La composizione della scena crea un incrocio immaginario tra le due coppie raffigurate: la donna sulla sinistra richiama lo schiavo sullo sfondo; l’uomo, invece, si ricollega al presidente.
L’atteggiamento
dei soggetti è, però, completamente ribaltato: la donna, in piedi e
frontale all’obiettivo, non si sottomette come lo schiavo, ma mantiene una
postura eretta. Con le mani dietro la schiena e lo sguardo fiero ed estraneo
alle argomentazioni dell’uomo accanto, trasmette l’idea un muro orgoglioso in difesa
dei propri diritti. L’uomo si pone di profilo rispetto all’inquadratura e
con un’espressione infervorita indica alla ragazza il monumento. La mascherina che
indossa (con trumpiana titubanza) diventa il simbolo di un’ulteriore barriera di
incomunicabilità.
Si contrappongono, quindi, staticità e movimento:
due attitudini differenti, sia fisiche sia mentali, di affrontare un dibattito.
I protagonisti rappresentano le due fazioni
coinvolte: da un lato i sostenitori della rimozione, i quali affermano che la
statua rappresenti in modo fuorviante e umiliante l’avvenimento e dimentichi
l’importanza del ruolo giocato dai neri nella loro liberazione dallo
schiavismo; dall’altro chi vorrebbe restasse lì per non cancellare la memoria
storica e quello che simboleggia.
Alessandra Agate
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