Libertà di esprimere la propria opinione: chi decide chi ha ragione? Riflessioni su uno degli scatti premiati al World Press Photo 2021
Sembra il tipico caso di mansplaining quello ritratto dalla fotografa Evelyn Hockstein il 26 giugno 2020. Gli ingredienti ci sono tutti: un uomo con lo sguardo fisso, il braccio puntato e la bocca presumibilmente aperta che cerca di spiegare qualcosa a una donna. Lo sguardo seccato e gli occhi al cielo di lei ci fanno capire di non essere interessata a questa spiegazione, di sicuro perché sono discorsi che conosce già o che si è sentita ripetere milioni di volte.
Scendendo un
po’ più nei particolari possiamo notare che è un uomo bianco che cerca
di spiegare qualcosa a una donna nera. Se fino ad ora avevamo la tipica
opposizione sessuale, adesso si aggiunge anche quella razziale ad aumentare il
divario tra le due figure.
Scendiamo
ancora un po’. Un uomo, bianco e vecchio cerca di spiegare
qualcosa a una donna, nera e giovane. Adesso il quadro è
completo. In una sola fotografia troviamo simbolicamente rappresentate alcune
delle secolari opposizioni sociali: da un lato abbiamo la categoria dell’uomo
bianco, che può avvalersi della sua superiorità non solo razziale, ma anche
generazionale; dall’altro la categoria delle minoranze per eccellenza.
Adesso
caliamo questa immagine nel giusto contesto. La fotografia è stata scattata durante
le proteste per rimuovere l’Emancipation
memorial, un monumento che celebra la liberazione degli afroamericani dalla
schiavitù grazie al presidente Abraham Lincoln. Ciò che ha offeso la
sensibilità della popolazione afroamericana, però, è stata la raffigurazione
dello schiavo di colore, nudo e in ginocchio ai piedi del presidente.
La
fotografia, che ha vinto il primo premio nella categoria “Spot news, singole”
della 64° edizione del World Press Photo, ha una forza incredibile perché
rappresenta perfettamente l’atteggiamento suprematista di un uomo
bianco che cerca di spiegare a una minoranza perché per lui quel
monumento non sia offensivo.
Alla fine, dopo le proteste, l’Emancipation memorial è stato rimosso dal Lincoln Park e posto in un museo, il luogo adatto a tutto quello che, ormai, non è più attuale.
Germana Iacono
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