Semio-teca è il blog didattico del Laboratorio (2) di scrittura della Laurea Magistrale in Semiotica dell'Università di Bologna. Curato dal docente Antonio Laurino, raccoglie e presenta gli elaborati prodotti dalle studentesse e dagli studenti durante le diverse edizioni del corso, a partire dall'a.a. 2018/2019. I testi che ospita, redatti individualmente o in coppia e oggetto di discussioni critiche collettive, affrontano, da una prospettiva semiotica, temi ed eventi politici, culturali, artistici e mediatici, hanno carattere essenzialmente commentativo e sono rivolti a un pubblico interessato ma non specialista.

Libertà di esprimere la propria opinione: chi decide chi ha ragione? Riflessioni su uno degli scatti premiati al World Press Photo 2021

Sembra il tipico caso di mansplaining quello ritratto dalla fotografa Evelyn Hockstein il 26 giugno 2020. Gli ingredienti ci sono tutti: un uomo con lo sguardo fisso, il braccio puntato e la bocca presumibilmente aperta che cerca di spiegare qualcosa a una donna. Lo sguardo seccato e gli occhi al cielo di lei ci fanno capire di non essere interessata a questa spiegazione, di sicuro perché sono discorsi che conosce già o che si è sentita ripetere milioni di volte.

Scendendo un po’ più nei particolari possiamo notare che è un uomo bianco che cerca di spiegare qualcosa a una donna nera. Se fino ad ora avevamo la tipica opposizione sessuale, adesso si aggiunge anche quella razziale ad aumentare il divario tra le due figure.

Scendiamo ancora un po’. Un uomo, bianco e vecchio cerca di spiegare qualcosa a una donna, nera e giovane. Adesso il quadro è completo. In una sola fotografia troviamo simbolicamente rappresentate alcune delle secolari opposizioni sociali: da un lato abbiamo la categoria dell’uomo bianco, che può avvalersi della sua superiorità non solo razziale, ma anche generazionale; dall’altro la categoria delle minoranze per eccellenza.

Adesso caliamo questa immagine nel giusto contesto. La fotografia è stata scattata durante le proteste per rimuovere l’Emancipation memorial, un monumento che celebra la liberazione degli afroamericani dalla schiavitù grazie al presidente Abraham Lincoln. Ciò che ha offeso la sensibilità della popolazione afroamericana, però, è stata la raffigurazione dello schiavo di colore, nudo e in ginocchio ai piedi del presidente.

La fotografia, che ha vinto il primo premio nella categoria “Spot news, singole” della 64° edizione del World Press Photo, ha una forza incredibile perché rappresenta perfettamente l’atteggiamento suprematista di un uomo bianco che cerca di spiegare a una minoranza perché per lui quel monumento non sia offensivo.

Alla fine, dopo le proteste, l’Emancipation memorial è stato rimosso dal Lincoln Park e posto in un museo, il luogo adatto a tutto quello che, ormai, non è più attuale.

Germana Iacono

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